Le ragazze cambogiane, sposare una cambogiana

Le ragazze cambogiane, sposare una cambogiana

La Cambogia è un paradiso turistico capace di unire bellezze culturali a fantastiche spiagge tropicali, ma è anche un luogo austero per la maggior parte dei suoi abitanti. Un Paese ancora oggi molto povero, con una popolazione rappresentata per quasi due terzi dal gentil sesso.
“Le donne cambogiane sono l’asse portante dell’economia e della famiglia, mentre i maschi spesso risultano essere indolenti e sfaccendati, dediti al gioco d’azzardo e al consumo dell’alcol, causa principale di divorzi o quantomeno di dissapori familiari”.
Ciò in parte può spiegare la simpatia che le giovani cambogiane maturano istintivamente per i visitatori occidentali. Li vedono un po’ come dei principi azzurri, dei cavalieri alati in sella non di un destriero ama di aerei che solcano gli azzurri cieli. Le “ragazze khmer” sono attratte ed incuriosite dalla lontana realtà occidentale che, conoscendola solo attraverso film e documentari, idealizzano. L'incontro del turista con le donne khmer produce frequentemente situazioni ambigue ma al tempo stesso intriganti e cariche di promesse inespresse. I loro sguardi ammiccanti o i loro sorrisi furtivi ma inequivocabili, accendono la fantasia ed il desiderio nel turista. Il ripetersi di queste circostanze induce nel visitatore un senso di conforto e la certezza di essere benaccetto e benvoluto. Le bellissime femmine cambogiane danno così sfogo, anche se solo in forma di accenno, al desiderio, al sogno di accostarsi ad una realtà così lontana. Spesso la cosa è questione di attimi e finisce sul nascere, anche perché molte di loro non parlano inglese. Sia il turista che la donna cambogiana però, nella magia di quei momenti, si lasciano alle spalle la realtà da cui provengono.

 

Le donne nella società e nella cultura cambogiana

Ragazza Cambogiana Khmer al lavoro

“Nella iconografia classica la ragazza cambogiana è una persona modesta, educata e rispettosa. È altresì volonterosa, dedita alla cura della casa e della famiglia nonché parsimoniosa. È fedele al marito e, sposandosi in giovane età, giunge vergine al matrimonio”.
Un antico detto cambogiano recita: “la donna ideale si muove con tale grazia e leggerezza da non far udire neppure il fruscio delle sue vesti di seta”.
Ancora oggi le affascinanti fanciulle khmer si attengono a questi canoni di comportamento.
L'emancipazione femminile in Cambogia migliorò nel dopo Pol Pot. In quel periodo la carenza di lavoratori maschi, per la maggior parte trucidati dal regime (1974-1979), favorì l'entrata delle donne nella realtà produttiva.
Nella teoria legislativa odierna, le donne cambogiane hanno diritto alla stessa paga dei colleghi uomini ma in pratica il salario riconosciuto è inferiore.
La gestione politica ed amministrativa della cosa pubblica permette la piena partecipazione delle donne, ma la loro presenza nelle cariche pubbliche è molto limitata, aggirandosi intorno al 10%. Più  sensibile è il loro apporto in organizzazioni non governative ma non quanto sarebbe auspicabile. Legalmente le donne cambogiane hanno pieni diritti, quanto gli uomini, soprattutto a livello di proprietà personali e della relativa gestione.
In campo religioso la frequentazione dei templi non ha distinzione di sesso e le donne ossequiano il culto buddhista con particolare attaccamento. Spesso, le donne anziane o vedove, si fanno monache e si radono la testa.
Per quel che riguarda l'educazione scolastica, purtroppo molte ragazze sono ancora oggi semianalfabete avendo frequentato la scuola saltuariamente e per pochi anni. Questo unito ad una scrittura totalmente diversa da quella occidentale fa si che poche mastichino l'inglese. Nell'età infantile spesso dovevano rimanere a casa per sbrigare i lavori domestici e badare ai bambini piccoli. Nelle zone rurali poi la scuola era troppo lontana ed era rischioso raggiungerla.
Con la pace duratura,  l’avvento del turismo e quindi una situazione economica non così disastrosa le cose stanno cambiando, lentamente! Oggi le scuole sono sempre di più e più frequentate, il numero delle femminucce è pressoché pari a quello dei maschietti e, come nella normalità, mentre i bambini giocano a pallone o si azzuffano tra loro le bambine chiacchierano compostamente curando il proprio decoro.

 

Le giovani ragazze khmer e la prostituzione

Bar a Go Go, Phnom Penh, Cambogia: prostitute

Ma il turismo non ha portato solo vantaggi, infatti la prostituzione in Cambogia sta aumentando a dismisura. E, alle “signorine facili cambogiane” si sono aggiunte quelle vietnamite e laotiane.
Molte delle fanciulle khmer costrette a prostituirsi provengono da zone rurali e cercano di sfuggire ad una condizione difficile. Altre invece cominciano a maturare una certa insofferenza per i vincoli che la tradizione impone loro e vengono attratte dal denaro. Soprattutto a Phnom Penh e Siem Reap le giovani cambogiane respirano un aria nuova proveniente da occidente, grazie al contatto con i Farang (così detti sono gli stranieri dai tratti caucasici) hanno l’illusione che questi possano dar loro una vita migliore, agiatamente duratura.
“Per tradizione, provenendo tutte da nuclei familiari numerosi, vi son due cose alle quali le ragazze cambogiane non son disposte a rinunciare: il matrimonio e la maternità”.
Se mai uno straniero si innamorasse di una cambogiana e riuscisse a corteggiarla, nonostante le difficoltà linguistiche, lei prima o poi comincerebbe a parlare appunto di matrimonio.

La Cambogia inoltre è tra le prime nazioni al mondo per lo sfruttamente della prostituzione minorile!
Il macabro business della prostituzione minorile è molto vivo, le bambine cambogiane spesso vengono vendute dalle famiglie per estinguere debiti contratti con la mafia, che cammina a braccetto con polizia e politicanti corrotti! E il governo cambogiano? Guarda dall’altra parte!

 

Sposarsi con una donna cambogiana

Cerimonia di Matrimonio Cambogiana: Battambang, Cambogia

In caso di "matrimonio con una ragazza cambogiana" il promesso sposo, sia cambogiano che straniero, non potrà eludere le tradizioni e le usanze khmer. In Cambogia il futuro marito deve riconoscere alla famiglia della sposa una dote in denaro che sarà decisa durante un incontro tra le due famiglie “consenzienti”, il Thlai Bonnakar. Ciò potrà creare disappunto e timori nello spasimante straniero ma inutili saranno i tentativi di convincere la fidanzata a far recedere i genitori da questa richiesta. La sposa non farà mai nulla che possa metterla in contrasto colla famiglia! Fortunatamente la dote non è dovuta nel caso di donne cambogiane vedove, divorziate e ragazze madri.
L’ammontare della dote viene decisa in base all’età della ragazza, all’istruzione che essa ha ricevuto, al blasone e alla ricchezza della sua famiglia, a questi va aggiunto il pagamento della cerimonia religiosa e del banchetto matrimoniale. L'ottenimento della dote permette ai genitori della “sposa” di mantenere il proprio prestigio presso vicinato, parentado e conoscenti, oltre a dimostrare i sinceri sentimenti del genero.
La cerimonia nuziale solitamente avviene nella casa di lei. Vivo disappunto delle nubili presenti se lo sposo non è accompagnato da qualche amico scapolo.
I due sposi sono impaludati in pesanti abiti di taglio principesco presi a noleggio. Lo sposo impugna un pugnale di scena (Daa in khmer) tempestato di false pietre preziose.
Un maestro cerimoniere scandisce ricorrendo ad un gong ed ordinando ad alta voce il da farsi i tempi e le cadenze della cerimonia buddhista.
Il fotografo abbaglia tutti col flash mentre gli sposi ripetono le rituali frasi beneauguranti ma che pure richiamano ai doveri reciproci della coppia, pronunciate nell’antica lingua khmer.
Sul finire tutti gli invitati recano come dono di nozze alcune banconote poggiandole sul pugnale dello sposo.
Infine il banchetto è liberatorio.
Quanto ora descritto si riferisce ad una cerimonia priva di implicazioni legali e che prescinde da qualsiasi iter burocratico. Tuttavia è necessaria, come già detto, affinché nessuno si senta defraudato o perda di credibilità o prestigio.

Diversi pensionati occidentali, anche italiani, in quanto tali padroni del loro tempo, sono ricorsi a questa soluzione. Hanno poi costruito o acquistato una decorosa abitazione dove alloggia la moglie e dove svernano per lunghi mesi, passando poi l'estate da soli in patria. In queste case è inevitabile la presenza frequente, o addirittura stabile, dei familiari di lei. Va detto però che, entro certi limiti suoceri e cognati si fan garanti della fedeltà di lei durante l'assenza del marito.
“Più  complessa la faccenda per chi volesse sposare legalmente una ragazza cambogiana” e poi potarla in patria col meccanismo del ricongiungimento familiare.
Una legge recentemente approvata vieta il matrimonio tra uno straniero avente più di cinquant'anni con una femmina cambogiana. Per coloro che ancora non hanno varcato la soglia dei 50 è richiesto di dimostrare un reddito in patria superiore a circa 2200 dollari mensili. Ben si sa che questo è privilegio di pochi. Probabilmente questa normativa così poco libertaria è stata decisa a causa di matrimoni fasulli che avevano lo scopo di favorire l'espatrio delle donne khmer per fini poco edificanti. Come spesso accade però, esistono delle scappatoie, per quanto complesse ed onerose, che consentirebbero di aggirare questo ostacolo. Si tratterebbe di far risiedere la fidanzata in un paese estero per qualche mese e li sposarla legalmente, facendo capo alle rispettive ambasciate. Infatti la summenzionata legge vale solo sul territorio cambogiano.

 

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