
Isola di Bali. Dove si trova?
Bali, l'isola degli Dei
L’isola di Bali fa parte dell’arcipelago delle Piccole Isole della Sonda, Indonesia.
A Ovest è separata da Giava tramite lo Stretto di Bali (largo solo 4 km), a Est da Lombok tramite lo Stretto di Lombok.
"Posizionata a 8° di latitudine sotto l’Equatore, Bali ha un’estensione di 5561kmq, si sviluppa per 153km da Est a Ovest e per 112km da Nord a Sud".
Dal punto di vista morfologico, sulla costa orientale e nel centro Bali presenta aree montagnose, mentre nella parte meridionale è caratterizzata da una piana alluvionale ricca di corsi d’acqua.
Diversi i vulcani attivi, tra i più importanti ricordiamo il vulcano più alto dell’isola, il Monte Agung (3142m s.l.m) situato sulla costa orientale. E il Monte Batur (1717 m s.l.m.,) situato nell’area centrale dell’isola, la cui caldera è occupata parzialmente dall’omonimo lago (Lago Batur).
Verso entrambi i vulcani si organizzano "escursioni, passeggiate, trekking spettacolari tra la lussureggiante natura balinese" che renderanno il vostro soggiorno indimenticabile.
Dal punto di vista amministrativo Bali è una provincia indonesiana con “capoluogo Denpasar” (qui si trova l’Aeroporto Internazionale Ngurah Rai ). Altre principali città sono: Singaraja capitale durante il periodo coloniale, Seminyak centro turistico nella zona di Kuta e Ubud importante centro culturale.
Il momento migliore per andare a Bali
A Bali le temperature sono generalmente alte, variano tra i 20 e i 33/35°C. Fanno eccezione le zone che si trovano ad altezze più elevate, dove l’escursione termica tra notte e dì può essere importante.
"Il periodo migliore per visitare Bali va da maggio a metà ottobre", in particolare i mesi di maggio, giugno e settembre quando il clima è meno umido.
Nei restanti mesi, il clima monsonico porta piogge intense ma solitamente di scarsa durata. Dicembre e gennaio sono i mesi più piovosi.
Attenzione, a febbraio, si possono alzare venti forti da sud-ovest, prima che il monsone cambi direzione e determini il passaggio alla stagione meno umida.
La lingua: il Balinese
Le lingue parlate dalla popolazione locale sono l’indonesiano, lingua ufficiale, e il balinese. Molto diffuso è anche l’inglese. Molti sono inoltre i dialetti parlati dalle differenti comunità indigene ancora presenti sul territorio.
La cultura e l’arte Balinese
A Bali le attività artistiche sono molto sviluppate, la pittura balinese vanta ancora oggi una tradizione diffusa, in particolare nell’area di Ubud. La lavorazione dell’oro, la tessitura, l’intaglio della pietra e del legno sono arti mantenute vive fin dal periodo degli antichi regni balinesi.
Nella tradizione culturale balinese ha molta importanza la musica, caratterizzata dal Gamelan, un’orchestra costituita da percussioni essenzialmente metallofone. E la danza, con i suoi spettacoli (ad esempio il Legong, il Barong e il Kekac) tutt’ora organizzati in occasione di cerimonie religiose o allestite, in forma più breve, per i turisti.
Religione
Diversamente dal resto dell’Indonesia, la popolazione balinese è prevalentemente induista. Fanno eccezione gli autoctoni Sasak che praticano l’islam ortodosso. Minoranze cristiane e buddiste sono presenti nelle città grandi e nelle zone costiere.
L’induismo balinese, con importanti aspetti animisti e buddisti, ha notevolmente influenzato l’architettura dei templi e delle case dell’isola. L’animismo e il culto degli avi sono ancora oggi molto presenti. Gli spiriti, descritti come Dei o Demoni, sono onorati tramite offerte di fiori, cibo ed altri oggetti simbolici. Gli avi sono venerati nelle case o nei templi con piccoli altari, i cosiddetti Pura. Visitando i templi di Bali, capita spesso di poter assistere a danze, musica e offerte, soprattutto durante gli Odolan, ricorrenze religiose.
Cenni storici
Le prime testimonianze della presenza umana a Bali risalgono al 3000 a.C. e sono legate alle popolazioni che migrarono dal continente asiatico in tempo preistorico. Pochi sono i documenti scritti relativi ai millenni successivi, fino a quando nel 1343 d.C., fu fondata una colonia da parte dell’Impero Majapahi, all’epoca presente nella parte orientale di Giava.
Alla fine del XVI secolo d.C. arrivarono i primi europei sull’isola. Europei che pian piano cercarono di controllare Bali come fecero con altre isole indonesiane, senza mai riuscirci completamente. E’ solo nel 1840 che gli olandesi riuscirono ad occupare le regioni di Sanur e di Denpasar.
Nonostante un tentativo di ribellione durante la Seconda Guerra mondiale, nel 1946 Bali divenne a tutti gli effetti uno dei 13 distretti della neo nata Repubblica dell’Est dell’Indonesia. Tre anni dopo l’Olanda dichiarò l’indipendenza della Repubblica degli Stati Uniti di Indonesia di cui Bali, nel 1956, ne divenne provincia.
Economia Balinese
Se le risorse costiere e marine non sono mai state molto sviluppate, la coltura del riso è stata largamente praticata, grazie soprattutto alle condizioni climatiche favorevoli nell’area centrale dell’isola. A partire dalla metà del XX secolo il governo, però, ha iniziato ad incoraggiare la diversificazione delle colture, puntando sulle coltivazioni di caffè, vaniglia, chiodi di garofano, tabacco e legumi.
L’industrializzazione è sempre stata piuttosto scarsa. Solamente nella parte sud di Bali, più precisamente nell’area di Kuta, sono sorte alcune industrie manifatturiere.
Il turismo
Bali risulta essere la principale meta turistica indonesiana, l’unica visitata per l’80% dei turisti che sbarcano in Indonesia.
"Situate sulla costa meridionale, le località di Kuta, Seminyak, Sanur e la nuova area turistica di Nusa Dua, sono i più importanti centri d’attrazione balneare". Seminyak e Nusa Dua rappresentano la parte più moderna e sfarzosa, Kuta è la meta più frequentata dai surfisti.
Nel centro dell’isola, Ubud ha avuto uno sviluppo turistico notevole grazie alla posizione strategica e ai paesaggi suggestivi che si aprono tra la ricca foresta tropicale.
Per chi invece, è alla ricerca di tranquillità assoluta, le coste settentrionali e quelle orientali di Bali sono le meno frequentate dal turismo ma offrono fondali spettacolari agli amanti dello snorkeling e del diving.
Il divertimento notturno di Bali
"I distretti di Kuta, Seminyak e Legian sono considerati il fulcro della vivacissima vita notturna balinese". Fare il nome di alcuni locali sarebbe limitante vista la grande offerta e i continui cambi di proprietà …
Sulle spiaggia di Kuta risiedono i locali notturni all’aperto più alla moda, più esclusivi. Spesso si affacciano su paesaggi incantati, direttamente sul mare, hanno piscine dove poi si finisce inevitabilmente per fare il bagno ed offrono una vasta scelta di cocktails e bevande internazionali.
Nella zona di Poppie e Benesari street si trovano una miriade di pub, ritrovo soprattutto di serfisti e viaggiatori zaino in spalla che amano fare conoscenza scambiando le proprie esperienze di viaggio.
Legian Street invece, presenta una vasta scelta di discoteche e night club per tutti, dove la musica tecno eccheggia incessante fino alle prime luci dell’alba.
Se volete provare un bevanda del posto, un cocktail balinese, vi consigliamo l’Arak Attack. L’Arak è un distillato di riso molto alcolico, in questo caso accompagnato da succo d’arancio.
A Bali non v’è miglior cosa di un aperitivo prolungato sulla spiaggia, a base di birra Bintang, ammirando il sole calare velocemente all’orizzonte tra mille sfumature di rosso!
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