Thailandia: visita al Triangolo D'Oro
Mappa Golden Triangle
Un’area immensa di circa 970.000 kmq racchiusa tra Thailandia Laos e Myanmar (ex Birmania). Il suo perimentro unisce Ken Tung Myanmar, Ban Houayxay Laos e la Thailandia con Chiang Rai, Chiang Mai e Mae Hong Son.
"Che sia un triangolo è evidente, ma perché d’oro? Perchè già in passato l’oppio valeva come l’oro ed era pagato con l’oro".
Le tribù che si dedicano alla coltivazione dell’Oppio sui monti coperti di giungla spesso di difficile accesso sono di oringine cinese e sino-birmana. La presenza di guerriglieri e di banditi di ogni sorta rende sconsigliabile avventurarsi sulle montagne senza una guida. Le carovane di oppio scendono dai confini birmani, laotiani e thailandesi tra marzo e giugno e trasportano fino a 30 tonnellate di oppio.
La via dell’Oppio
Alla fine della Guerra del Vientnam nel 1975 l’80% dell’Oppio che invadeva i mercati mondiali proveniva del Triangolo D’Oro, oggi solo il 16%.
Negli ultimi decenni la produzione si è spostata in Afghanistan, nella cosidetta Mezzaluna D’Oro (parte dell’Afghanistan, Pakistan e Iran), eclissando il Triangolo D’Oro. Le motivazioni principali sono da attribuire al fatto che le fertili vallate presenti sul territorio della Mezzaluna D’Oro, unite ad avanzate tecniche di coltivazione, consentono una produzione qualitativamente migliore e di quattro volte superiore a quella del Triangolo D’oro.
Il Triangolo D’Oro oramai ha una parte insignificante nel traffico mondiale e la sensazione è che negli ultimi anni ci sia un’opera di trasformazione verso altri interessi. I vari governi Laotiano, Thailandese e Birmano visto la condanna dell’opinione pubblica mondiale, ma soprattutto visto il grande effetto negativo che la sostanza dopante negli anni ha portato nei giovani, arrivando a mietere vittime anche alle porte dei grandi centri urbani, hanno decretato drastici giri di vite. Di fatto la produzione dell’oppio indeboliva i tre paesi rendendoli ancora più poveri mentre i vari eserciti privati e le varie tribù di montagna indipendenti che controllavano la produzione si rafforzavano grazie anche a militari corrotti che oltre a far passare l’oppio vendevano loro armi. I governi di Laos, Myanmar e Thailandia hanno iniziato così a produrre leggi e a farle rispettare, distruggendo le piantagioni di papavero che fino a non molti anni fa arrivavano fino agli argini delle strade asfaltate. È stata incentivata la produzione di colture alternative quali: caucciù, tabacco, tè e caffè. In Myanmar e Laos (non in Thailandia), i governi hanno dato il permesso alla costruzione di Casinò, riconoscendo una grossa fetta di guadagno ai gruppi ribelli che detenevano il potere del commercio dell’oppio, ricevendo garanzie in cambio.
In Thailandia la famiglia reale ha favorito ed icentivato economicamente la produzione di prodotti agricoli alternativi, estirpando con la forza le piantagioni dell’oppio esistenti e minacciando i coltivatori di gravi ripercussioni in caso di reiterazione.
Ad oggi la Guerra all’Oppio sembra volgere a favore delle autorità ma l’equilibrio é molto precario, la concorrenza nell’agricoltura è tanta e molte famiglie vivono sotto la soglia di povertà. L’impressione è che tutto il sistema sia sorretto da un castello di carte pronto a implodere in qualsiasi momento!
Thailandia: dove il fiume Ruak incontra il Fiume Mekong
"Eccoci nel posto chiave, quello che usurpa il nome al Triangolo D’Oro, il punto di confluenza dei fiumi Ruak e Mekong. Qui si abbracciano tre paesi: Thailandia, Myanmar e Laos".
Nella località denominata “Triangolo D’Oro”, i campi di oppio sono stati sostituiti con caffé e tabacco dal 1970. È in questo punto che vengono in tantissimi ogni giorno per scattare fantastiche fotografie e per provare un brivido avventuroso ma, in totale sicurezza!
A soli 10 km dal Triangolo D’oro trovate Chiang Saen (confine con il Laos), certamente il villaggio più autentico dell’intera regione, un angolino alla fine del mondo. Chiang Saen fu la capitale di un regno assai più antico di quello di Chiang Mai, fu distrutta nel XVIII secolo ma restano numerose rovine del periodo. Il fiume Mekong e il mercatino animato insieme a i suoi abitanti gentili e curiosi la rendono una tappa piacevole ed interessante.
A 30 km ad ovest del Triangolo D’Oro, troviamo la cittadina di Mae Sai, direttamente collegata a Tachileik prima località Birmana dopo il passaggio del confine. Spettacolari i mercati tradizionali colmi di qualsiasi sorta di prodotto manifatturiero birmano-thailandese-cinese una vera e propria manna per gli amanti degli oggetti artigianali, anche importante punto di commercio delle pietre preziose!
Meno conosciuta dal turismo di massa, Chiang Khong. Località a circa 75km dal Triangolo D’Oro, porta d’entrata per coloro che vogliono proseguire il viaggio in Laos, prima cittadina che incontrerete una volta passato il confine, Houayxay. Nonostante la zona stia vivendo un contiunuo sviluppo rimane veramente affascinante e intrisa di magia.
Ma, la fascia più bella, preservata e selvaggia dell’intero Triangolo D’Oro nella parte Thailandese, dove le piantagioni di papavero da oppio sono ancora molto presenti è quella di Mae Hong Son, turisticamente parlando consigliamo il distretto di Mae Sariang. La zona si raggiunge da Chiang Mai andando verso nord-ovest per 260km, passando per Pai.
"La zona del Triangolo D’Oro è appassionante perché offre diverse escursioni effettuabili con i mezzi di trasporto più vari". Per tutti coloro che viaggiano individualmente senza appoggiarsi a nessuna agenzia, e vogliono raggiungere i villaggi più a nord, ancora intatti e preservati, consigliamo di affittare una motocicletta e seguire le rotte dei songthaew (pulmini locali) ... andare oltre è vivamente sconsigliato, potrebbe essere molto rischioso!
Hai bisogno di aiuto per organizzare il tuo viaggio in Thailandia, Laos o Myanmar (ex Birmania)?
Compila il form presente su ogni pagina del nostro sito o inviaci una mail raccontandoci le tue esigenze di viaggio.
Un consulente Happy Viaggi ti ricontatterà entro le prossime 24 ore.
-
Trekking
-
Costumi, Folklore