Nan Nord Thailandia

Nan Nord Thailandia

Merenda tipica servita su tavolo Kantoke Nan Nord Thailandia

Per molti secoli Nan rimase un regno isolato e indipendente, pochissimi i rapporti col mondo esterno, nonostante esistano numerose testimonianze di culture preistoriche. Verso la fine del XIV secolo Nan divenne uno dei principati thai-lao del Regno Lanna Thai, con il nome di Chiang Klang (Città di Mezzo). A metà strada tra Chiang Mai (Città Nuova) e Chiang Thong (Città d’Oro, l’odierna Luang Prang in Laos). Nan prosperò per tutto il XV secolo prima di essere conquistata e schiavizzata dai birmani, visse un periodo di totale abbandono sino a quando nel 1786 il popolo thai si riunì dopo la caduta del Siam (capitale Ayutthaya) e riuscì a scacciare l’invasore birmano. In un primo momento nel territorio si reinsediò la dinastia locale ma poi, con riluttanza, nel 1931 dovette accettare la piena sovranità di Bangkok, capitale del Regno di Thailandia.

 

Nan Mappa Turistica Cartina Geografica

Cartina strade aeroporti attrazioni Nan Nord Thailandia

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La provincia di Nan

Pua provincia di Nan Nord Thailandia: piantagioni di riso

“La provincia di Nan si trova nella parte orientale del Nord Thailandia, confina con il Laos, si estende su una superificie di 11500kmq”.  È una provincia sconosciuta al turismo internazionale che invece merita di essere visitata per le sue bellezze naturali e per la strabiliante varietà etnica. Appena fuori dalla valle del fiume Nan che bagna la città di Nan (capoluogo di provincia) si inizia a salire su colline e montange che nascondono villaggi tribali incotaminati. Le tribù di montanga predominanti sono Mien e Hamong ma sparsi in diverse zone della provincia vivono quanttro gruppi etnici molto rari, poco conosciuti: i Thai Lu, i Mambri, i Hitin e i Khamu.

 

Eco tour itinerari villaggi etnici Doi Sakad, Parco Nazionale Doi Phu Kha

Doi Sakad Parco Nazionale Doi Phu Kha provincia di Nan

Uscendo dalla cittadina di Nan, percorrendo 70km, in circa 1 ora arriviamo al distretto di Pua, saliremo sempre più in alto sino ad arrivare a 2450 metri sopra il livello del mare. Nei pressi di Pua incontriamo diversi villaggi etnici che devono la loro esistenza all’ecosostenibilità! Siamo a 1100 metri s.l.m., qui si coltiva riso e cotone. Inoltre sono frequenti le piantagioni di Banane, Papaya, Mango, Avocado, Rambutan, Mangostano, Noi-na …
Ci fermiamo ad osservare la raccolta del riso mentre immersi nelle risaie ci gustiamo tisane, tè, caffè e dolciumi prodotti in loco.
Visitiamo il Wat Phuket, per arrivare al tempio dobbiamo percorrere i 120 scalini della scala Naga (serpente mitologico) ma ne vale la pena. Il tempio in stile Lanna è molto semplice ma i suo affreschi meravigliosi e motlo colorati. Un grande Budda bronzeo all’esterno fa da controaltare ad un panorma mozzafiato.
Siamo fortunati, assistiamo al “Boat Phra”, la cerimonia di investitura a Monaco di un giovane della zona (potrebbe essere paragonata al nostro Sacramento della Cresima). Appena dopo il tempio ci fermiamo in un mercato tradizionale dove il cotone viene raffinato e tessuto con telai a mano dando vita a bellissimi vestiti dai colori accesi.
Nel pomeriggio arriviamo a Doi Sakad (2100 metri s.l.m.), qui ci aspetta Nen e la sua famiglia per darci il benvenuto, ci offrono una buonissima merenda a base di uova sode, frutti di stagione e zuppa di verdure. Prima di cena Nen ci porta a conoscere alcuni abitanti del villaggio che fanno parte della loro comunità. Percorrendo un breve tratto di strada con il Suv arriviamo in una borgata dove alcune persone sono intente a caricare balle di foglie di tè destinate alla vendita al mercato di Pua. Mastichiamo un intruglio di foglie di tè e altre erbe offertoci da un anziano del villaggio, dovrebbe darci brio e forza, il sapore è sgradevole, almeno per me, ma faccio finta di nulla e continuo a masticare.
Per cena ci aspetta una fantastica degustazione di prodotti tipici del posto: frittate, pesce, zuppe con ortaggi, pollo e maiale serviti su tavolo Kantoke originario del Nord Thailandia. Appena mangiato andiamo subito a dormire, domami mattina sveglia alle 6.00, esploreremo l’alta montagna.
L’ormai nostro amico Nen ci sveglia alle 5.30 e con un 4x4 percorriamo sentieri sterrati e impervi, “passiamo tra coltivazioni di tè, caffè e alberi da frutto sino ad arrivare a 2450m di altezza, siamo sul versante ovest della montanga più alta del Parco Nazionale Doi Phu Kha”. Immense distese di riso (Khao) e di Capock (granturco) si aprono ai nostri occhi attraverso il “mare di nebbia” tipico delle montagne thailandesi. Nen ci racconta fiero del suo lavoro agricolo, della tostatura del caffè, della produzione del carbone, della sua vita all’interno della comunità del villaggio, il loro vivere in simbiosi con la natura e con gli altri abitanti. Sulla strada del ritorno ci fermiamo in un punto panoramico dove Nen ci mostra i quattro villaggi etnici di questo versante della montagna e ci spiega che loro riescono a comunicare con gli abitanti di un solo villaggio, gli altri due parlano idiomi a loro incomprensibili. Arriviamo alla scuola del villaggio e Nen ci spiega come, oltre alle normali materie scolastiche, vengono insegnate agli scolari le varie specie di funghi e di erbe di montagna, le tecniche di lavorazione della terra e la preparazione dei prodotti agricoli per la vendita. Terminato l’orario scolastico i bambini si spostano in un’ala della scuola adibita alla selezione delle foglie del tè e delle bacche di caffè, alla pesa e all’imballaggio. I bambini devono dare il loro contribuito per la sopravvivenza della comunità, il 15% dei proventi ottenuti dalla vendita va alla scuola. Torniamo alla nostra dimora dove ci aspetta un’abbondante colazione a base di: zuppe, uova sode, miele, tisane, caffè e dolci, tutto rigorsamente prodotto e fatto in casa. Dopo colazione per smaltire un pochino di calorie facciamo una lunga passeggiata fino al punto vendita per i visitatori, si possono acquistare caffè, erbe e fiori per tisane, diversi tipi di tè pronti all’uso. Salutiamo i nostri amici con un pochino di malinconia prima di ripartire alla volta di Nan.

 

La città di Nan

Città do Nan Nord Thailandia

Una piccola cittadina di circa 20000 anime allungata sulle rive del fiume Mae Nam Nan, circondata da colline verdeggianti, aria buona e frizzante, cucina ottima. Molti abitanti di Nan sono di etnia Thai Lu, discendenti da immigrati cinesi originari dell Xishuangbanna, una regione nel sud della Cina. Qui il colore della pelle è diverso, molto più chiaro, tendente al bianco, il taglio degli occhi più sottile.
Piatto tipico di Nan, il Kao Soi: tagliolini di riso fritti nell’uovo, serviti essicati come base per accompagnare noodles di riso appena cotti, carne di pollo o di maiale, erbe fresche, cipolla bianca e rossa, aglio e limone. Nella versione“zuppa” il tutto è affogato nel brodo al curry con l’aggiunta di latte di cocco, curcuma e peperoncino. Un tripudio di profumi e di sapori.

 

Cosa fare, cosa vedere a Nan

Wat Phra Si Phantheon Nan Nord Thailandia

Nan è interessante anche per lo shopping nei suoi Mercatini Tradizionali aperti tutti i giorni sulla Thewarat Rd. Nel fine settimana da non perdere il Mercato Notturno aperto dalle 17 alle 23. Inoltre il sabato e la Domenica dal mattino fino a sera inoltrata il Kad Nan: un immensa area adibita a mercato dove è possibile trovare ogni genere di mercanzia. Nan è famosa in Thailandia per i suoi coloratissimi vestiti di cotone tessuti ancora oggi tramite i telai a mano, dalle tonalità rosse e nere su cotone bianco. E i Lai Nam Lai (motivo dell’aqua che scorre) vesti dalle diverse tonalità bianco azzurro blu. Anche la lavorazione del bambù, dei vimini e del legno è molto apprezzata, di ottimo valore artigianale.

“I templi di Nan sono molto affascinanti ed interessanti”, alcuni risalgono al periodo storico dell’Impero Lanna altri sono più recenti ma con uno stile architettonico influenzato dalle varie etnie che ci vivono ormai da tempo immemore. La cittadina di Nan si gira bene a piedi, la maggior parte dei templi sono vicini all’incroncio principale nei pressi del Museo Nazionale. Solo il Wat Phra That Chae Haeng il tempio più antico e rappresentativo si trova ad un paio di chilometri più a sud.

 

Wat Ming Muang o Tempio dei Pilastri

Tempio Bianco Wat Ming Muang Nan città

Il vero e caratteristico Tempio Bianco (non quel fumetto scopiazzato dall’artista Thailandese Chalermchai Kositpipat eretto a Chiang Rai sotto il nome di Wat Rong Khun) risalente al 1857. Gli interni sono spettacolari e riportano gli stili di vita delle genti vissute durante il periodo Lanna.

 

Wat Phrathat Chang Kham

Wat Phra That Chang Kham Nan città Nord Thailandia

Secondo tempio per ordine di importanza storico culturale. Si pensa che il monastero principale (Viharn) dove padroneggia una grande statua del Budda seduto risalga al 1458. Appena sulla destra un piccolo santuario custodisce una statua del Budda nell’atto di camminare, alta 147cm, racchiusa in una teca di vetro. È la copia fedele dell’originale in oro massiccio protetta nella biblioteka Tripitaka adiacente al tempio.

 

Wat Phumin

Wat Phumin città di Nan

Costruito nel 1596 il suo interno è un chiaro esempio di architettura Thai Lu. La struttura è sorretta da 12 pilasti in legno Teak decorati in oro su lacca nera e rossa. L’altare custodice 4 immensi Budda seduti in meditazione. I suoi affresci murali sono considerati tra i più importanti della Thailandia.

 

Wat Phrathat Chang Haeng

Nan Nord Thailandia: tempio Wat Phrathat Chae Haeng

ll tempio risale al 1355, sorge tra le mura di cinta bianche costruite a quadrilatero sulla cima di un colle, da qui si gode una meravigliosa vista su Nan. Consigliamo la visita nel tardo pomeriggio quando le luci del tramonto donano una fiabesca luncentezza al grande Chedi dorato in stile Lanna situato al centro del complesso.

 

Il Museo Nazionale di Nan

Museo Nazionale di Nan Nord Thailandia

Allestito in un palazzo del 1903 appartenuto agli ultimi 2 signori feudali di Nan fu inaugurato nel 1973. In termini di collezione e contenuti storici è uno dei migliori musei della Thailandia. Il piano terra è dedicato ai vari gruppi etnici della provincia: utensili, tessuti, argenti e costumi tribali. Al secondo piano un vasto allestimento di arte sacra, con statue del Budda dalle orecchie allungate secondo lo stile Lanna locale … e ancora: armi, insegne regali, ceramiche e antichi manoscritti.

Secondo il nostro modesto parere meritano una visita anche il bellissimo tempio in stille Lanna dorato Wat Phra Si Phanthon (XIII secolo) e la “Noble House”: un’antica villa in legno Teak trasformata in casa museo, risalente a circa 150 anni or sono.

 

Il periodo migliore per andare a Doi Sakad. Come arrivare a Nan

Doi Sakad, Parco Nazionale Doi Phu Kha, Nan provincia Nord thailandia

A 2000 metri le temperature non si abbassano mai sotto i 5/6 gradi e ogni stagione da i suoi prodotti che necessitano delle varie tecniche di lavorazione, quindi è sempre consigliato visitare i villaggi etnici di Doi Sakad. Ma chi vuole godere appieno della meravigliosa natura della zona, fare lunghe passeggiate e magari dei trekking, deve andare tra Novembre e Aprile. Il turismo è prettamente thai ma attenzione: tra Dicembre e Gennaio le poche baite di montagna sono sempre sold out, è consigliato prenotare almeno 2/3 mesi prima.

A 5km da Nan si trova il Nan Nakhon Airport che la collega a Bangkok con un paio di voli giornalieri. Oppure è possibile arrivare a Nan da Chiang Mai o Chiang Rai tramite bus di linea o trasferimenti privati. Da Nan in circa 4 ore di strada si arriva a Chiang Khong (Chiang Rai) punto di passaggio principale del Nord Thailandia per proseguire il viaggio in Laos!

 

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